Andre, 9 anni:...
Papà è tornato. Ha una manciata di biglietti da cento e li agita in aria. Ma il signor Brown ci ha ripensato. Ecco cosa faremo, dice a mio padre. Giocheremo due set e poi decideremo quanto scommettere sul terzo. Come vuole. Giochiamo sul campo 7 quello appena si entra. Si è radunata una folla che acclama fino a diventare rauca quando vinco il primo set 6 a 3. Il signor Brown scuote la testa. Parla da solo. Sbatte a terra la racchetta. Non è contento, così siamo in due. Non solo penso, violando la regola fondamentale di mio padre, ma la testa mi gira vorticosamente. Mi sento come se dovessi smettere di giocare da un momento all’altro per dare di stomaco. Eppure vinco il secondo set 6 a 3.
Qualche anno dopo:
Stefanie mi dice che suo padre verrà a Las Vegas per farci visita. Così i nostri padri si incontreranno. Peter Graf è garbato, sofisticato, colto. Papà non se la cava bene con le persone che non parlano un inglese perfetto, né se la cava bene con gli estranei, tuttavia sono sollevato nel vedere che lo sport è una lingua universale. Dico a papà che Peter vorrebbe vedere la sua famosa macchina lancia palle. Lui ne è lusingato. Ci accompagna nel campo da tennis dietro casa e tira fuori il drago. Aziona il motore, alza il piedistallo. Parla senza posa, tenendo a Peter una vera e propria conferenza, gridando per farsi sentire al di sopra del rumore del drago – beatamente inconsapevole che Peter non capisce una parola. Mettiti lì, mi dice mio padre. Mi porge una racchetta, mi indica l’altro capo del campo, punta la macchina verso la mia testa. Dagli una dimostrazione, ordina. Ho dei violenti flashback che mi danno i brividi. Peter si posiziona dietro di me e mi osserva mentre palleggio. Ahh, dice ja. Bene. Mio padre accelera la macchina finchè le palle non arrivano quasi due alla volta. Papà deve aver aggiunto una marcia al drago. Non me lo ricordavo così veloce. Non ho il tempo di portare indietro la racchetta e colpire la seconda palla. Peter mi rimprovera perché la manco. Mi prende la racchetta spingendomi da parte. Questo, mi dice, è il colpo che avresti dovuto avere. Non ce l’hai mai avuto questo colpo. Mio padre è livido …