12 Luglio 2019 -Cari lettori cosa dire, i Next Gen possono aspettare, i Fab 3 sono ancora tra noi e il Signore ce li conservi ancora così per molti anni. Quello che abbiamo visto oggi sul centrale di Wimbledon è spettacolo puro, possiamo considerarci fortunati di vivere in un periodo che ci consente di vedere partite come queste. (Articolo di Giampaolo Fortunati)
Possiamo tranquillamente affermare che quella tra Federer e Nadal sia una delle più belle semifinali mai viste sull’erba londinese. Partita molto tirata già dal primo set nel quale Nadal concede solo una palla break non sfruttata dal suo avversario, si arriva quindi al tiebreak, nel quale invece vediamo il festival dei minibreak (ben sei su dieci), dove Federer si impone per 7-3. Il secondo set comincia sulla falsariga del primo ma la svolta avviene nel terzo gioco, Nadal al servizio concede due palle break al suo avversario che però non riesce a sfruttarle, a questo punto il maiorchino infila un parziale di 20-3 aggiudicandosi il set nel quale Federer sembra mollare senza riuscire minimamente a reagire. Considerato l’andamento del secondo set più di qualcuno avrà pensato che la partita volgesse rapidamente al termine non tenendo conto delle capacità di reazione dell’elvetico che riesce a resettare quanto successo ed a cominciare una nuova partita. Dall’inizio del terzo set infatti entra in campo un Federer rigenerato che risponde punto su punto al gioco dello spagnolo che riesce incredibilmente a sbagliare proprio i punti che dovrebbero essere a lui più favorevoli quelli cioè con molti scambi da fondocampo. Ovviamente adesso è proprio Nadal ad innervosirsi anche perché non l’assiste una delle sue armi migliori cioè il servizio. Ogni punto giocato diventa una lotta nessuno dei due vuole mollare, ma con un break nel terzo e quarto set è proprio Roger Federer che si aggiudica il match raggiungendo la sua dodicesima finale ai Championship (di cui 8 vinte) e la 31esima in uno Slam (con ben 20 vittorie). D’altra parte sono d’obbligo i complimenti a Rafa Nadal che ha contribuito ad una partita, durata tre ore, dal livello eccelso dal punto di vista qualitativo cercando in tutte le maniere di non concedere niente a Federer restando sempre aggrappato alla partita anche nei momenti più difficili quando tutto sembrava ormai perso. L’altra semifinale ha visto la vittoria del numero uno Nole Djokovic, che in poco meno di tre ore, ha avuto la meglio sullo spagnolo Roberto Bautista Agut. Il punteggio finale non deve trarre in inganno in quanto la partita è stata abbastanza combattuta in quanto lo spagnolo è riuscito a giocare a livelli molto alti cercando di mettere in difficoltà il suo avversario più forte tecnicamente. Infatti dopo un primo set vinto abbastanza agevolmente, il serbo subisce il break al terzo gioco del secondo regalando di fatto il set allo spagnolo. Si va quindi un set pari, a questo punto emerge il livello tecnico/qualitativo di Djokovic che pur senza strafare riesce a portare a casa l’incontro e raggiunge quindi la sua sesta finale a Wimbledon (con quattro vittorie) per un totale di 25 negli Slam (con 15 titoli conquistati). Sarà quindi finale tra le prime due teste di serie, i logici favoriti per la vittoria finale. Nei precedenti tra i due Djokovic è avanti per 25-22 mentre sull’erba il serbo conduce per 2-1, ha vinto le finali a Wimbledon nel 2014 e 2015 concedendo invece la vittoria a Federer nella semifinale del 2012, negli ultimi due incontri giocati nel 2018 si è sempre imposto Nole sul veloce di Cincinnati e di Parigi.
I RISULTATI
Wimbledon – semifinali maschili
[1] N. Djokovic b. [23] R. Bautista 6-2 4-6 6-3 6-2
[2] R. Federer b. [[3] R. Nadal 7-6(3) 1-6 6-3 6-4